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I Benefici Per La Salute Della Prima Colazione Mediterranea

Sono ampiamente dimostrati i benefici della prima colazione sulle abitudini alimentari e, quindi, sulla prevenzione di numerose malattie, tra cui l’obesità. In un Simposio dedicato all’argomento, svoltosi nell’ambito dei lavori del Congresso della Società Italiana dell’Obesità a Milano, è stato ricordato, infatti, come numerose evidenze scientifiche dimostrino come la prima colazione mediterranea, ricca di fibre e carboidrati apportati dai cereali, abbia un ruolo primario nella riduzione del rischio di sovrappeso ed obesità e nel migliorare il profilo metabolico (ossia modulare la glicemia e i livelli lipidici nel sangue). Il Dottor Giardina, dietologo ed endocrinologo a Roma dice “Diversamente dal tipico breakfast anglosassone, eccessivamente ricco di grassi e proteine, la colazione di tipo mediterraneo, in cui la fanno da padroni i cereali, è un’abitudine da non perdere.”

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Medicina Generale

Alopecia Androgenetica

L’alopecia androgenetica è un fenomeno molto diffuso che può iniziare a manifestarsi in età molto giovane, addirittura attorno ai 20 anni, dopo il periodo della pubertà e colpisce circa il 50% degli uomini nel corso della loro vita. Pur non essendo una malattia, questa condizione è vissuta come un disagio che ha ripercussioni sul piano psicologico.

L’alopecia androgenetica può essere risolvibile, ma è importante agire precocemente, non appena si nota un principio di diradamento e i capelli appaiono assottigliati. Il primo passo è la visita dermatologica, necessaria per verificare che si tratti davvero di alopecia androgenetica e non di un’alopecia secondaria ad altre cause. Il dermatologo, infatti, è la sola figura specialistica in grado di fare un’accurata diagnosi di questa condizione, e quindi indicare la terapia più adatta.

Contro la calvizie si possono ottenere validi risultati intervenendo con un farmaco a base di finasteride, capace di agire sulla causa ormonale dell’alopecia androgenetica, bloccando la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone (DHT), che è un derivato 5 volte più attivo. In questo modo, riducendo la formazione di DHT, nel follicolo pilifero si ripristina la normale attività.

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Osteoporosi Secondarie, Queste Sconosciute

Si è svolta recentemente a Firenze, nella splendida cornice della storica Villa La Pietra, il primo Simposio Internazionale “Cause secondarie dell’osteoporosi, sconosciute ma importanti”, che ha visto riuniti alcuni tra i più eminenti esperti italiani ed internazionali su questo importante tema, nonchè la presenza di autorità del mondo accademico ed istituzionale.

Il tema è di grande rilevanza in quanto le cause secondarie dell’osteoporosi sono molto comuni, hanno potenzialmente effetti devastanti, ma molto spesso non sono riconosciute, nè tantomeno diagnosticate e trattate. Infatti, anche se non è molto noto, ci sono patologie e situazioni che oltre alle loro conseguenze dirette e immediate sulla salute e la qualità di vita dei pazienti, generano come ulteriore complicazione l’insorgenza dell’osteoporosi, che a sua volta ha risvolti a volte drammatici.

Tra gli esempi più comuni ci sono tutte le patologie che richiedono l’uso prolungato di terapie cortisoniche, i trapianti di organo, gli stati di immobilizzazione prolungata come l’ictus e le lesioni spinali. Inoltre, sono a rischio di osteoporosi quei pazienti trattati con terapie ormonali antitumorali, coloro che hanno subito interventi di by-pass per situazioni di obesità, nonchè tutti i pazienti con livelli di Vitamina D insufficienti o inadeguati, come chi soffre di problemi renali o epatici.

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Updates Nel Trattamento Della Bpco

Nel corso della 5th International Multidisciplinary Conference on Chronic Obstructive Pulmonary Disease (COPD5) sono stati presentati nuovi importanti dati emersi da un’analisi combinata di due studi, effettuati con l’associazione budesonide/formoterolo, che evidenziano come budesonide aggiunta a formoterolo (budesonide/formoterolo in combinazione fissa) e/o a terbutalina riduce significativamente la mortalità a un anno in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) grave, rispetto al trattamento con i soli broncodilatatori formoterolo e/o terbutalina.

I risultati dimostrano una riduzione nel numero di decessi nel gruppo trattato con l’associazione budesonide/formoterolo o con budesonide rispetto a quanto osservato nel gruppo trattato con il broncodilatatore (p=0.036), con un hazard ratio associato di 0.564 (p=0.039). Tale risultato si traduce in pratica in una riduzione del 44% nella mortalità per tutte le cause a un anno nei pazienti trattati con l’associazione budesonide/formoterolo o con budesonide.

Questi risultati hanno ulteriormente dimostrato il legame esistente tra le riacutizzazioni di BPCO ed un incremento del rischio di mortalità, rinforzando l’importanza di ridurre questi eventi così come indicato dalle linee guida per il trattamento della patologia.