Sono ampiamente dimostrati i benefici della prima colazione sulle abitudini alimentari e, quindi, sulla prevenzione di numerose malattie, tra cui l’obesità. In un Simposio dedicato all’argomento, svoltosi nell’ambito dei lavori del Congresso della Società Italiana dell’Obesità a Milano, è stato ricordato, infatti, come numerose evidenze scientifiche dimostrino come la prima colazione mediterranea, ricca di fibre e carboidrati apportati dai cereali, abbia un ruolo primario nella riduzione del rischio di sovrappeso ed obesità e nel migliorare il profilo metabolico (ossia modulare la glicemia e i livelli lipidici nel sangue). Il Dottor Giardina, dietologo ed endocrinologo a Roma dice “Diversamente dal tipico breakfast anglosassone, eccessivamente ricco di grassi e proteine, la colazione di tipo mediterraneo, in cui la fanno da padroni i cereali, è un’abitudine da non perdere.”
Nonni In Movimento
Si svolgerà il 10 settembre a Milano l’iniziativa dal titolo: “Nonni in movimento” per la promozione dell’attività fisica nell’anziano. Nel corso di questa giornata, promossa da Polident, brand da sempre attento alla salute e al benessere degli anziani, istrutto diplomati ISEF saranno a disposizione per insegnare gli esercizi di ginnastica più appropriati per gli anziani, anche attraverso dimostrazioni pratiche che coinvolgeranno direttamente il pubblico presente.
Scopo della giornata, comunque, sarà soprattutto quello di convincere le persone anziane a prendere la buona abitudine ad una moderata ma costante attività fisica. Per godere dei benefici effetti dell’esercizio fisico non è necessario essere atleti, nè tantomeno fare grandi sforzi: gli specialisti, infatti, raccomandano di svolgere 30 minuti di attività quotidiana, che equivalgono ad un consumo di circa 150 Kcal al giorno, facilmente raggiungibile anche nella vita quotidiana. Anche i più comuni lavori domestici sono un’ottima occasione per bruciare energie, come pure possono aiutare 10000 passi al giorno (es: camminare di buona lena per mezz’ora) o attività apparentemente più tranquille come il giardinaggio, il ballo o la ginnastica dolce.
Alopecia Androgenetica
L’alopecia androgenetica è un fenomeno molto diffuso che può iniziare a manifestarsi in età molto giovane, addirittura attorno ai 20 anni, dopo il periodo della pubertà e colpisce circa il 50% degli uomini nel corso della loro vita. Pur non essendo una malattia, questa condizione è vissuta come un disagio che ha ripercussioni sul piano psicologico.
L’alopecia androgenetica può essere risolvibile, ma è importante agire precocemente, non appena si nota un principio di diradamento e i capelli appaiono assottigliati. Il primo passo è la visita dermatologica, necessaria per verificare che si tratti davvero di alopecia androgenetica e non di un’alopecia secondaria ad altre cause. Il dermatologo, infatti, è la sola figura specialistica in grado di fare un’accurata diagnosi di questa condizione, e quindi indicare la terapia più adatta.
Contro la calvizie si possono ottenere validi risultati intervenendo con un farmaco a base di finasteride, capace di agire sulla causa ormonale dell’alopecia androgenetica, bloccando la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone (DHT), che è un derivato 5 volte più attivo. In questo modo, riducendo la formazione di DHT, nel follicolo pilifero si ripristina la normale attività.
Le proprietà lassative e decongestionanti della senna, pianta officinale che cresce spontaneamente in alcune regioni dell’Africa settentrionale e dell’India, sono note da secoli. I principi attivi della pianta sono contenuti nelle foglie, che in passato venivano essiccate e pestate in un mortaio fino ad essere ridotte in polvere. I sennosidi A e B, principi attivi di un noto lassativo distribuito da Novartis Consumer Health, sono estratti purificati delle foglie di senna.
Questi composti purificati agiscono solo dove serve: rimangono inalterati e in forma inattiva mentre attraversano lo stomaco e l’intestino tenue – poichè nell’uomo non è presente l’enzima in grado di metabolizzarli- fino al momento in cui, giunti nel colon, la flora batterica presente li trasforma nella sostanza attiva. La loro eliminazione avviene prevalentemente con le urine e con le feci, senza quindi entrare nel sangue e senza influenzare gli altri organi e apparati.
Questo lassativo ha un meccanismo d’azione stimolante; infatti ripristina la motilità intestinale corretta attraverso un meccanismo d’azione che agisce:
1) inducendo le contrazioni muscolari propulsive (quelle che portano all’evacuazione)
2) inibendo le contrazioni muscolari stazionarie (quelle tipicamente presenti nella stitichezza).
Il risultato è un ritorno al fisiologico atto evacuativo senza che sia aumentata la motilità totale dell’intestino.
La riduzione dell’attività ormonale provoca cambiamenti a livello di tutti gli strati della pelle: epidermide, derma e ipoderma. Già nel 2001 Vichy aveva evidenziato come le variazioni ormonali provocassero una perdita di densità cutanea a livello de derma e dell’ipoderma. Questa variazione si presenta con la comparsa simultanea di 3 segni clinici: secchezza cutanea, atrofia epidermica (perdita di spessore dell’epidermide) ed atonia dermica (rilassamento cutaneo).
Oggi, altri 5 anni di ricerca hanno evidenziato come a questi cambiamenti si accompagni una riduzione della lipo-struttura, Questa variazione determina uno svuotamento dei volumi (guance, tempie e zigomi) ed una conseguente modificazione dei tratti dell’ovale del viso.
Dalla conoscenza approfondita della pelle, Vichy ha lanciato una nuova linea di cosmetici. Due sono i componenti principali di questa linea. Il primo è un derivato dello xilosio naturale ricavato dal faggio, realizzato nel rispetto dell’ambiente e brevettato dalla ricerca l’Oréal. Questo composto agisce principalmente sui glicosaminoglicani, stimolandone la sintesi a livello del derma e dell’epidermide. In questo modo favorisce l’afflusso di fattori essenziali di crescita e di nutrimento delle cellule, riequilibrando il sistema di produzione della materia cutanea. Inoltre agisce a livello della giunzione dermo-epidermica per contrastare la diminuzione della sintesi delle fibre di ancoraggio tra il derma e l’epidermide. Il secondo componente principale è un estratto bio-tecnologico ad azione lipo-ristrutturante, in quanto stimola le cellule della lipo-struttura a ripristinare le forme che sostengono la pelle del viso.
Le articolazioni, insieme al sistema scheletrico e a quello muscolare, sostengono il nostro corpo e ci consentono di muoverci. In una giuntura sana, la cartilagine ha due funzioni: agisce come ammortizzatore per ridurre l’impatto sulle ossa e serve da “frizione” perché il movimento dell’articolazione sia regolare, morbido e indolore.
Quando esercitiamo un sovraccarico di peso (per obesità, sforzi etc) o stress meccanici (traumi, strappi, sport intenso etc) sulle articolazioni, la cartilagine spreme una sostanza oleosa, il liquido sinoviale. Poi, se la pressione si allenta, la cartilagine lo riassorbe come una spugna.
E’ questo flusso e riflusso che fa da cuscinetto e lubrifica ogni movimento che facciamo. La cartilagine, inoltre, si consuma e si riforma continuamente, come tutte le parti del nostro corpo (tranne le cellule ciliate dell’orecchio). Col deteriorarsi di tali processi o se si ‘inceppano’ si prova dolore.
Il disturbo è chiamato ‘osteoartrite secondaria’ e Naturando, forte di una profonda conoscenza delle piante officinali, per questo problema propone la Bromelina, un estratto del gambo dell’ananas che si rivela un potente antinfiammatorio e un efficace antidoto contro la formazione di edemi. La Bromelina è oggi disponibile in un integratore in compresse contenente anche Uncaria Tomentosa, nota pianta amazzonica utilizzata dagli indigeni per rafforzare le difese immunitarie e combattere i dolori articolari, ed estratti da piante come il Salice Bianco e la Boswellia Serrata, ricche di acidi specifici per le infiammazioni in genere. Completa la formula il Partenio e la Spirea.
In appoggio all’integratore e per un’applicazione locale ad immediato effetto lenitivo, esiste un gel a base anche di Reasum, un estratto della curcuma longa, dotato di forti effetti lenitivi, Arnica, Aloe Vera e Artiglio del diavolo dalle note proprietà antinfiammatorie, Boswellia Serrata, Canfora, Mentolo e Olii Essenziali.
GE Healthcare (NYSE:GE) e St. Jude Medical, Inc. (NYSE:STJ) hanno concluso un importante accordo di collaborazione in forza del quale svilupperanno un sofisticato sistema di imaging cardiovascolare ad ultrasuoni con funzioni completamente integrate di ecocardiografia intracardiaca (ICE).
La tecnologia ad ultrasuoni di GE sarà integrata con la tecnologia dei cateteri di St. Jude Medical per fornire ai medici immagini in tempo reale dall’interno del cuore, con la possibilità di visualizzare direttamente sia il flusso sanguigno che gli altri cateteri utilizzati durante le procedure cardiache. Questa tecnologia migliora la visibilità e rende di conseguenza più sicure le procedure di ablazione.
Si è svolta recentemente a Firenze, nella splendida cornice della storica Villa La Pietra, il primo Simposio Internazionale “Cause secondarie dell’osteoporosi, sconosciute ma importanti”, che ha visto riuniti alcuni tra i più eminenti esperti italiani ed internazionali su questo importante tema, nonchè la presenza di autorità del mondo accademico ed istituzionale.
Il tema è di grande rilevanza in quanto le cause secondarie dell’osteoporosi sono molto comuni, hanno potenzialmente effetti devastanti, ma molto spesso non sono riconosciute, nè tantomeno diagnosticate e trattate. Infatti, anche se non è molto noto, ci sono patologie e situazioni che oltre alle loro conseguenze dirette e immediate sulla salute e la qualità di vita dei pazienti, generano come ulteriore complicazione l’insorgenza dell’osteoporosi, che a sua volta ha risvolti a volte drammatici.
Tra gli esempi più comuni ci sono tutte le patologie che richiedono l’uso prolungato di terapie cortisoniche, i trapianti di organo, gli stati di immobilizzazione prolungata come l’ictus e le lesioni spinali. Inoltre, sono a rischio di osteoporosi quei pazienti trattati con terapie ormonali antitumorali, coloro che hanno subito interventi di by-pass per situazioni di obesità, nonchè tutti i pazienti con livelli di Vitamina D insufficienti o inadeguati, come chi soffre di problemi renali o epatici.
Nel corso della 5th International Multidisciplinary Conference on Chronic Obstructive Pulmonary Disease (COPD5) sono stati presentati nuovi importanti dati emersi da un’analisi combinata di due studi, effettuati con l’associazione budesonide/formoterolo, che evidenziano come budesonide aggiunta a formoterolo (budesonide/formoterolo in combinazione fissa) e/o a terbutalina riduce significativamente la mortalità a un anno in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) grave, rispetto al trattamento con i soli broncodilatatori formoterolo e/o terbutalina.
I risultati dimostrano una riduzione nel numero di decessi nel gruppo trattato con l’associazione budesonide/formoterolo o con budesonide rispetto a quanto osservato nel gruppo trattato con il broncodilatatore (p=0.036), con un hazard ratio associato di 0.564 (p=0.039). Tale risultato si traduce in pratica in una riduzione del 44% nella mortalità per tutte le cause a un anno nei pazienti trattati con l’associazione budesonide/formoterolo o con budesonide.
Questi risultati hanno ulteriormente dimostrato il legame esistente tra le riacutizzazioni di BPCO ed un incremento del rischio di mortalità, rinforzando l’importanza di ridurre questi eventi così come indicato dalle linee guida per il trattamento della patologia.